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CROSETTO, OVVERO DEL DIRITTO AD ESSERE INFORMATI

E' notizia di oggi che il ministro della Difesa Guido Crosetto, 3 volte vaccinato e 3 volte positivo al Covid, è stato ricoverato d’urgenza per una sospetta pericardite. Che sia stata conseguenza del virus, del vaccino o di altra causa, rimangono ad ora pure congetture. Ciò che è tristemente manifesto è come tutte le testate nazionali, Repubblica e Corriere in testa, si siano affrettate a pubblicare schede di approfondimento sulla pericardite, omettendo volontariamente che la causa della pericardite può essere anche, ma non necessariamente, il vaccino ad mRNA antiCovid, come tra l'altro riportato a chiare lettere nel bugiardino dello stesso medicinale. Citiamo testualmente "Effetti indesiderati molto rari: possono interessare fino a 1 persona su 10000: infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) o infiammazione del rivestimento esterno del cuore (pericardite) che possono causare respiro corto, palpitazioni o dolore toracico". A parte che una persona su 10.000 non è un numero statisticamente irrilevante quando ad essere state vaccinate si contino miliardi di persone, ragazzi e bambini compresi, resta il fatto che tutti i giornali omettono questa causa, per quanto rara, ed elencano pedantemente tutte le altre (infezioni virali, batteri, funghi o parassiti etc). Semplice dimenticanza?  Viene il sospetto che questa omissione non sia casuale, ma sia atta a nascondere, per non contribuire ad instillare un dubbio crescente nella popolazione riguardo la sicurezza dei vaccini a mRNA, intorno ai quali ruotano interessi economici non irrilevanti, le future strategie dei sistemi sanitari a livello mondiale ed intrecci di potere. Prendiamo atto perciò che la stampa per l'ennesima volta si riduce ad essere asservito organo di comunicazione e propaganda di un sistema totalitario e non strumento di informazione al servizio dei cittadini e che il diritto ad essere informati "senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche" (articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) resta solo una aspirazione non suscettibile di realizzazione pratica.


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