Comunicato 11 ottobre 2023: Riguardo le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sui messaggi social di alcuni gruppi studenteschi in merito al conflitto israelo-palestinese.
Pare che il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara abbia disposto l’invio di ispettori nelle due scuole lombarde frequentate da alcuni studenti rei di avere inneggiato alla resistenza palestinese attraverso le loro pagine social. Pare, altresì, abbia auspicato che la procura competente promuova nei loro confronti l’azione penale e che vengano puniti in modo esemplare con la prigione, in quanto «personaggi di mentalità nazista, che devono essere isolati e condannati senza se e senza ma».
Secondo le agenzie di stampa, questo sarebbe il contenuto delle dichiarazioni fatte dal ministro durante la visita a una scuola della comunità ebraica a Milano.
Ci auguriamo non sia così e che il ministro possa smentire la notizia.
Ce lo auguriamo per due ordini di ragioni.
Innanzitutto perché la funzione ispettiva investe l’andamento della attività scolastica e dei relativi servizi e presuppone la sussistenza di un rapporto gerarchico tra chi la esercita e chi la subisce. È evidente che gli studenti non possano essere soggetti a ispezioni ministeriali.
In ogni caso, considerata anche la inusitata vis punitiva presuntamente espressa dal titolare del dicastero, l’uscita appare di straordinaria gravità. Essa infatti rappresenterebbe una pesante ipoteca sull’esercizio della libertà di manifestazione del pensiero da parte di quanti un pensiero libero dovrebbero imparare a esercitare, proprio a partire dal luogo dove esso sarebbe così platealmente conculcato. Non solo. Rappresenterebbe anche una intimidazione generalizzata e preventiva per tutti coloro che la scuola frequentano, a partire dai docenti cui spetta, sulla carta, libertà di insegnamento.
Qualora la notizia corrispondesse al vero, oltre alle norme che disciplinano l’azione amministrativa, sarebbero dunque travolti anche principi fondamentali di rango costituzionale. Proprio come accadeva nei regimi evocati dallo stesso ministro.
Ma di sicuro non sarà andata così.
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